Al di sopra di ogni sospetto – review jazzconvention.net
The Bumps – Al di sopra di ogni sospetto
Scritto da Flavio Caprera
Martedì 07 Luglio 2015
Vince Abbracciante: wurlitzer, organo Hammond, Fender Rhodes, fisarmonica, effetti
Davide Penta: basso elettrico
Antonio Di Lorenzo: batteria, percussioni
Vincenzo Deluci: tromba, fischio
Bruno Cabassi: percussioni
Al di sopra di ogni sospetto, ovvero un piano sequenza vertiginoso sulle musiche di Ennio Morricone. Giù la testa e via a capofitto nel rileggere con le spalle protette dalla storia e il viso sfrontato in avanti, come è caratteristica di questa formazione che maneggia jazz, elettronica, rock, funk, musica contemporanea, attraverso un assunto post moderno che frulla, mixa e partorisce nuovi suoni e versioni di spaccati di storia vissuta (Cockeye’s song). John Zorn nel 1986 ci aveva fatto conoscere il suo punto di vista, alterato, su Morricone con The Big Gundown. Quello era un progetto con vista sull’Atlantico. Al di sopra di ogni sospetto è altra cosa. Qui si fanno i conti con la tradizione, il tessuto connettivo e culturale di una nazione costruito attraverso le immagini musicate da un maestro dei sogni. The Bumps lo sanno bene e con rispetto hanno trasformato quei sogni in storie di oggi, raccontate con gli strumenti terreni, ovvero i suoni che loro maneggiano e forgiano con quotidiana applicazione. Al di sopra di ogni sospetto è un disco energetico, nel senso che dà carica e rifugge l’astrattismo sinfonico attraverso una forte interrelazione tra battiti terreni e tema morriconiano (Poverty). Ci pensa poi la tromba rarefatta di Deluci ad apportare quel giusto e lirico intimismo che cattura il sogno morriconiano, conciliando carne e spirito di un disco, o cortometraggio, pregevole e “sfrontato” (Nuovo Cinema Paradiso).