Un viaggio negli anni ’60 con incredibili musicisti: ennesimo successo a Fasanomusica
Ieri sera al Teatro Kennedy, l’applaudito concerto dei pugliesi Vince Abbracciante, Dado Penta, Antonio Di Lorenzo, Giò Sada e Gianluca Petrella
FASANO – Cosa non deve assolutamente mancare per intraprendere un viaggio sonoro nella Musica degli anni ’60? Energia, originalità, talento e tanto divertimento: è così che il gruppo de I Bumps ha riempito la sua grande valigia artistica prima di salire sul palco del Teatro Kennedy nella serata di ieri (giovedì 30 marzo) per un concerto davvero speciale della 34a stagione di Fasanomusica. Ma l’eclettico trio jazz, composto da Vince Abbracciante (fisarmonica e tastiere vintage), Dado Penta (basso) e Antonio Di Lorenzo (batteria e percussioni), ha voluto accanto a sé altre special guest: il rocker, musicista e interprete Giò Sada, vincitore di “X Factor 2015”, e il trombonista di fama internazionale Gianluca Petrella. Insieme, i cinque, tutti rigorosamente pugliesi, hanno traghettato il pubblico (tanti i giovani presenti, ndr) in un’atmosfera elettrizzante, che ha omaggiato un’epoca musicale indimenticabile regalando al contempo esibizioni di altissimo livello.
«Gli Anni ’60 ci hanno molto stimolati e crediamo che il meglio della Musica sia nato proprio da qui» ha sottolineato il batterista fasanese Antonio Di Lorenzo prima di dare inizio ad un lungo percorso fatto di ritmi, emozioni e immagini – realizzate dal maestro Francesco Quercia –. A rompere il ghiaccio è stato il brano Zombie’s Mood di Augusto Martelli, tratto dal film Il dio serpente del 1970, seguito dalla celebre Lucy in the sky with diamonds dei Beatles. La band è quindi passata dal pop inglese alla melodia italiana con Io di Domenico Modugno, presentata anche con un intermezzo della cover Ask me cantata da Elvis Presley, e poi con la spumeggiante La bomba di Johnny Dorelli. Non poteva mancare il M° Ennio Morricone, di cui il gruppo ha voluto riproporre il pezzo Deep Down dal film Diabolik del 1968. Una versione da brivido di Amara terra mia di Modugno (di cui è doveroso sottolineare lo straordinario arrangiamento) è stata quindi seguita da Love me two times dei The doors, dalle altrettanti evocative esecuzioni di Amore che vieni amore che vai e Bocca di rosa di Fabrizio De Andrè e Stasera mi butto di Rocky Roberts. Come doveroso omaggio al più famoso “fischio western”, il compositore, arrangiatore e direttore Alessandro Alessandroni scomparso lo scorso 26 marzo, gli interpreti hanno riproposto il tema del film Per un pugno di dollari. E per l’acclamato bis, ancora Morricone, ancora Diabolik.
Il pubblico, però, avrebbe ascoltato volentieri tanto altro, nonostante le due ore di concerto. Perché la combinazione dei cinque talenti, l’unicità e la modernità delle loro interpretazioni, la loro travolgente destrezza tra pezzi che hanno fatto la storia della Musica ha reso il viaggio davvero indimenticabile.
di Angelica Sicilia
31/03/2017 alle 04:02:18